Paolo e Umberto Mainardi

Tra tutti i soci di Ecorì, Umberto Mainardi è l’unico “straniero”, originario della provincia di Cremona, e uno dei primi a credere nella nascita di Ecorì: una squadra di agricoltori accomunati dalla voglia di creare una risicoltura di eccellenza. Dalla famiglia lombarda, Umberto eredita le tecniche di risicoltura e le trasferisce in Piemonte alla Cascina Barciocchina, dove si stabilisce insieme al padre Marcellino negli anni Sessanta. Granozzo con Monticello è un paese di poche anime, immerso nella campagna novarese, il cui nome è evocativo: in un territorio quasi totalmente pianeggiante, si erge una collina di alcuni metri, quasi interamente ricoperta di riso.

Tecnologia e innovazione sono i capisaldi della famiglia Mainardi, per una risicoltura d'avanguardia che unisca le buone produzioni in campo al rispetto dell’ambiente. Sempre al passo con i tempi, Umberto aveva già iniziato nel 1968 a coltivare Carnaroli, una cultivar nata in provincia di Milano nel 1945, ma rimasta pressoché sconosciuta fino agli anni Novanta. Una scelta lungimirante che ha portato l’azienda agricola a specializzarsi nella coltivazione di quella che oggi è la più pregiata varietà per risotti.

Negli anni '90 la famiglia Mainardi inizia a condurre la cascina Brignona, immersa in un ecosistema davvero unico, dove il paesaggio bucolico ospita la fauna tipica delle risaie. Qui entra in azienda il figlio Paolo, laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano nel 1998 e, come il padre, innamorato della risicoltura e delle sue terre. Oggi la tradizione agricola di famiglia è più viva che mai, con la produzione dello storico Carnaroli, ma anche Vialone Nano e Arborio, solo risi di eccellenza per risotti da intenditori.